La Nuova Cucina Organizzata non deve chiudere

20 / 12 / 2019

La cooperativa antimafia Agropoli, che si prende cura di disabili e famiglie in difficoltà all’interno dei beni confiscati alle mafie in provincia di Caserta, rischia di dover fortemente ridimensionare le proprie attività e ha annunciato per il 7 gennaio la chiusura del ristorante sociale Nuova Cucina Organizzata di Casal di Principe.

Questo perché le cooperative che usufruiscono del Budget di Salute, innovativo strumento di welfare e tutela delle persone, non beneficiano delle anticipazioni economiche da parte delle amministrazioni pubbliche, che le riservano invece ai grandi Centri Accreditati. Tutto ciò è inammissibile: non è pensabile pagare in ritardo un servizio di cui la comunità gode ogni giorno.

Lo Spi-Cgil esprime tutta la sua preoccupazione e il suo dissenso verso quest’ingiustizia, che colpisce più duramente chi offre prestazioni sociosanitarie all’interno di un percorso virtuoso di contrasto alla criminalità organizzata.
È necessario fare tutto il possibile per scongiurare la chiusura del ristorante e il complessivo ridimensionamento della cooperativa, non solo per salvaguardare il personale che vi opera ma anche e soprattutto per garantire a chi si avvale dei loro servizi di continuare ad essere assistito.

Il Sindacato dei pensionati della Cgil esprime tutta la sua solidarietà alla Cooperativa Agropoli e chiede alle istituzioni competenti, a partire da Regione e Comuni, di aprire immediatamente un tavolo con le parti interessate per provvedere a saldare il debito contratto affinché i cittadini continuino a servirsi delle loro attività.

DIPARTIMENTO
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